Viaggiare con gli occhi di Giovanna

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Viaggiare è un’esperienza che trasforma: permette di conoscere altri punti di vista, vedere paesaggi mozzafiato e visitare città incantevoli. In ogni meta cultura, bellezza, divertimento, profumi sconosciuti, colori diversi si mescolano per donare qualcosa di unico. “Il mondo è un libro e chi non viaggia ne conosce solo una pagina” affermava Sant’Agostino.

Certamente però chi ha una disabilità fisica, tante volte si trova a combattere tra il desiderio di viaggiare e l’impossibilità di farlo, oppure il dover scegliere delle destinazioni in base all’accessibilità. Sì, perché sono ancora molte le barriere presenti e, nonostante le proposte per le persone con disabilità si siano ampliate, ci si scontra spesso con strutture inaccessibili e trasporti inadeguati. Abbiamo intervistato Giovanna Tramonte, presidente UILDM Mazara del Vallo, che adora viaggiare da sempre.

Cosa rappresenta per te viaggiare?
«Viaggiare con una disabilità richiede una buon lavoro di ricerca, ma non deve impedire di esplorare il mondo. Potrebbe sembrare ovvio, ma pianificare in anticipo è essenziale per ottenere il massimo dai nostri viaggi. Per me viaggiare è sinonimo di calore umano, spirito di accoglienza, buona compagnia, amici, affetto, condivisione. Di solito le mie vacanze sono con la mia famiglia e con coppie di amici di cui mi fido. La parola d’ordine è lasciarsi andare alle emozioni. In genere programmo il viaggio a seconda il mio stato d’animo e delle mie disponibilità economiche di quel momento. La prendo come un’avventura dello spirito qualunque sia la destinazione, certa che ciascuno dei mie compagni di avventura tornerà rinnovato e arricchito. Anche prima della malattia per me viaggiare era essenziale e non ho voluto mai rinunciarci: anzi, ora viaggio più di prima. L'imprevisto è dietro l'angolo e la gestione del rischio è una delle capacità che proprio grazie al viaggio impari a perfezionare. I viaggi però ti insegnano a trovare soluzioni e a farti aiutare. Viaggiando ho imparato a gestire meglio anche la quotidianità».

Un viaggio che porta nel cuore in modo particolare?
«Quando si programma un viaggio la scelta ricade quasi sempre su destinazioni conosciute, scontate, magari consigliate da amici, parenti o viste in qualche film. Di luoghi da scoprire in tutto il mondo ce ne sono davvero tanti, ricchi di storia, cultura e bellezze naturalistiche. Ognuno di questi ha un’anima, una storia da raccontare e difficilmente dimentico le emozioni che mi lasciaun viaggio.Qualche anno fa sono stata a Barcellona con alcuni amici. Tutto prenotato online, sia il volo che l’hotel e devo dire che ci siamo trovati benissimo: abbiamo alloggiato a pochi passi dalle principali attrazioni della città, in un posto anni 60/70. Immaginate la meraviglia nell’avere a due passi i grandi capolavori come la magnifica Casa Batllò o l’affascinante Casa Milà, conosciuta anche come “La Pedrera”. È vero, c’è sempre tantissima fila all’ingresso per visitarle, io avevo un accesso di priorità, i miei dovevano aspettare in fila,ma vale la pena aspettare in coda. Un giorno passeggiando tra una chiacchiera e un caffè, non ci siamo accorti di essere arrivati al Parc Güell,un luogo da favola! Io non sono potuta arrivare in cima perché non era accessibile, ma aspettare i miei amici non èstato un grosso sacrificio in quel luogo incantevole.E poi La Sagrada Familia ancora in costruzione, un edificio che ti lascia con il fiato sospeso, dove puoi ammirare le particolarità in ogni angolo: wow, che genio era Gaudì! Il mio ricordo di Barcellona? Una città dove il tempo si ferma e puoi vivere in un'altra dimensione, quella dei sogni e della fantasia. Un luogo con tutte le sue sfumature e diversità, dalla celebre Rambla al caratteristico mercato della Boqueria, dal mare ai mimi e artisti di strada. Non ho trovato grossi disagi per l’accessibiIità anche nei servizi pubblici. Insomma, una città da vivere!».

Le città più accessibili che hai trovato?
«Barcellona, Ravenna, Ferrara, Tenerife».

Quali sono i vantaggi (eventuali agevolazioni) per un viaggiatore con disabilità?
«Preferisco iniziare con le poche agevolazioni che usufruiamo come le Sale Blu, che offrono un servizio speciale di assistenza ai clienti disabili per viaggiare in treno. In aereo, le compagnie organizzano alcuni servizi per garantire ai loro clienti disabili il più sicuro e confortevole dei voli. Un regolamento europeo dal 2008 impedisce di rifiutare un imbarco per motivi di disabilità. In alcuni aeroporti sono attive le Sale Amiche, in cui è possibile trovare informazione e assistenza. In tutti gli altri aeroporti italiani, il punto di riferimento per i disabili è il check-in dell’aeroporto di partenza. A bordo invece, la compagnia mette a disposizione una sedia per un agevole spostamento all’interno della cabina. L’imbarco e il viaggio sulle navi, sui traghetti, sugli aliscafi o sui catamarani sono garantiti anche ai turisti disabili. Quello che varia talvolta è la ripidità degli scivoli, anche se devo ammettere che in tutte le navi ho trovato almeno un ascensore accessibile. Non è lo stesso invece per gli autobus di lungo tragitto… proprio motivo non ho ancora potuto provare questa esperienza.

Quali sono i problemi più frequenti quando si viaggia?
«Se cerchiamo in rete o leggiamo i quotidiani, ci rendiamo conto che sono sempre più frequenti le lamentele di viaggiatori con disabilità che segnalano gravi disservizi riscontrati nei vari aeroporti. A chi è in carrozzina capita addirittura che gli venga smarrita la sedia a rotelle o che quella a elettrica gli sia restituita danneggiata. Poiché certi eventi definiti “imprevedibili” sono davvero numerosi, è giusto che prima di viaggiare il disabile conosca i suoi diritti. Nella mia esperienza mi hanno distrutto una carrozzina manuale e danneggiato due elettriche, ma facendo un reclamo in aeroporto ho sempre avuto un rimborso.
Per una persona in carrozzina organizzare un viaggio vuol dire: trovare il volo, l'Hotel, il ristorante accessibile. Tutte cose che con un po’di pazienza, ora che c'è Internet diventano abbastanza semplici. La difficoltà cominciano nel reperire notizie sull'accessibilità dei vari luoghi da visitare. In alcuni paesi più sensibili queste informazioni si trovano facilmente. Purtroppo in Italia questo genere di notizie sono quasi inesistenti».

Qual è il mezzo che utilizzi più frequentemente?
«L’aereo».

Il prossimo viaggio che vorresti fare?
«Vorrei visitare un paese del Nord Europa, magari a primavera».

Che consigli daresti agli albergatori e agli operatori del turismo?
«Viaggiare può essere molto difficile per i disabili. Le informazioni sull’accessibilità sono spesso incomplete e ci sono molte evidenti sfide nella possibilità di visitare alcuni luoghi. Penso che l’Italia abbia delle risorse fantastiche ma ovviamente, in quanto Paese con un patrimonio storico, ci sono delle sfide enormi per fare in modo che le infrastrutture siano adeguate alle necessità di tutti. Il modello turistico ideale sarebbe quello di strutture nate per poter ospitare chiunque, un’accessibilità che sappia essere funzionale, efficiente, comoda e soprattutto di qualità. Si tratta di un elemento troppo spesso trascurato, come se fosse una richiesta opzionale, di serie B, scadente, ospedaliera e non attraente. Solo con lo sviluppo di una nuova mentalità, che sappia guardare all’accessibilità come un’occasione per elevare la qualità del proprio prodotto, si potrà pensare di migliorare il servizio e di realizzare ambienti e spazi che possano essere comodi, belli, piacevoli, confortevoli e agevoli per tutti».

Come organizzi solitamente un viaggio (agenzia di viaggi, piattaforme online ecc.)?
»Mi affido totalmente alle piattaforme online. Prenotare un viaggio diventa un’avventura, un percorso a ostacoli, senza eccezioni, da nord a sud, già dalla ricerca di spiaggia, hotel, locali e ristoranti attrezzati. Neppure il Ministero ha mai messo a punto un elenco aggiornato sui luoghi accessibili, quindi le iniziative sono affidate ai singoli o alle associazioni. È necessario perciò munirsi di molta pazienza. Una cosa è certa: io  non voglio rinunciare a viaggiare!»

(v. b.)

fonte sito uildm.org

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