Il gadget che accompagna la Giornata Nazionale UILDM è davvero particolare e ci teniamo a raccontarlo a 360 gradi. Nel suo intervento Giancarlo Samaritani ci ha parlato del contenuto - cioè la pregiata miscela di caffè Chicco D'Oro - mentre a Tino Adamo abbiamo chiesto di dare luce all'illustrazione che si trova sulla latta e che si vede nella foto. Tino Adamo è uno dei fumettisti di Bonelli Kids, ramo della storica casa editrice Sergio Bonelli che ha pubblicato alcuni dei più bei personaggi del fumetto italiano come Tex Willer, Zagor e Dylan Dog.
Come è nata l'idea dell'illustrazione?
Quando Francesco Grauso (fundraiser UILDM, n.d.r.) mi ha contattato incaricandomi di realizzare l’illustrazione, ho proposto un ventaglio di bozzetti che avessero come tema conduttore l’inclusione, l’unione e la solidarietà, le linee guida che mi sono state suggerite. Ho pensato a un gruppo di bambini/ragazzi che spingono la carrozzina del loro meno fortunato coetaneo, formando un “corpo unico”! Un’immagine che ben si sposa con la purezza e la sensibilità proprie dei più giovani. Il ragazzino in carrozzina tende una mano verso la farfalla, logo della UILDM, un gesto simbolico che unisce tutto il gruppo.
Bere un caffè significa fare una pausa, staccare un po’. In questo caso, fare una pausa significa fare anche un gesto solidale. Come ti senti ad aver contribuito alla nostra causa? Avevi mai collaborato prima per un progetto solidale?
Sono molto grato a UILDM per l’avermi coinvolto in questo progetto. Conoscere anche di rimando come lavora un’associazione significa capirne l’importanza e prendere coscienza che dietro ogni realtà di questo tipo c’è una quantità di persone in sofferenza, che possono contare sull’aiuto di qualcuno, che non sono lasciate sole. Mi piace guardare all’umanità come a un immenso intreccio di relazioni, siamo individui che compiono il medesimo viaggio attraverso la vita e se fossimo tutti empatici e solidali tra noi, sarebbe un viaggio leggero, fantastico… ancora più bello di quello che è. Non mi è facile rivelarlo, perché la solidarietà è cosa intima, ma faccio parte di un Centro di Cultura Popolare che si occupa appunto dei meno fortunati, nel mio caso, del quartiere Sempione a Milano. Insomma, nel mio piccolo tento di fare il mio “pezzettino”.
Il tempo è un bene impalpabile, senza prezzo e il tempo del volontariato infatti è speciale perché lo dedichiamo agli altri, e ci condiziona positivamente. Cosa significa per te dedicarsi agli altri?
Sicuramente i piccoli gesti quotidiani, l’apertura al prossimo, prendersi cura delle persone, averle in mente. Viviamo a ritmi frenetici ed è difficile fermarsi a pensare realmente che siamo esseri unici e irripetibili, ma che facciamo parte di un “tutto”, quindi è difficile sottrarre del tempo alla routine per impegnarsi in azioni di volontariato. Fortunatamente tanta gente usa il proprio tempo per aiutare gli altri e sulla mia pelle posso assicurare che per quanto si dia molto, ciò che si riceve in cambio è di valore esponenzialmente maggiore.
Che ruolo ha il caffè nelle tue giornate?
Io adoro il caffè, è una bevanda che mi ha accompagnato per tutta la vita, nella convivialità tanto quanto nelle nottate passate in bianco, quando ero impegnato nel disegnare illustrazioni a scadenza quasi istantanea. Inoltre mentre mi formavo come disegnatore, facendo la famosa gavetta, ho lavorato dieci anni come barista. Nei bar ho imparato quanto sia importante il caffè, la sua valenza sociale ancor prima che corroborante.
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